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Dominique Cabrera

Corniche Kennedy

Un film di Dominique Cabrera

Biografia: Dominique Cabrera

Dominique Cabrera è nata a Ighil Izane, in Algeria, in una famiglia francese "pied-noir" che ha dovuto rimpatriare nel 1962. Frequenta l'IDHEC e successivamente i film che realizza la fanno conoscere per lo sguardo particolare che rivolge alla vita sociale delle periferie, Chronique d'une banlieue ordinaire (Iskra, INA, Canal+) e Une poste à La Courneuve (Iskra, Arte).
La Chronique d’une banlieue ordinaire, filmata dalla camera aerea di Jacques Pamart, gli dà l'occasione di rievocare la memoria ordinaria della vita nei sobborghi parigini, e la accompagna in un’ accurata analisi della trasformazione di questi quartieri fra gli anni '60 e gli anni '90.
In Une poste à La Courneuve, attraverso il modo in cui la gente si relaziona con i soldi, dipinge le solidarietà nonché le tensioni che si creano fra gli "esclusi" che non hanno un posto di lavoro e quelli che ne hanno uno.
In Rester là-bas (Méli-Mélo, INA, Arte), evidenzia i legami che tuttora esistono fra la Francia e l'Algeria attraverso un suo ritorno ad Algeri alla ricerca di coloro che vi sono rimasti, diventando cittadini algerini.
Nel 1995, è la regista di Demain et encore demain, saggio autobiografico, giornale intimo di una cineasta condivisa fra angoscia e felicità di vivere. Sperimenta nuove forme, ricerca un suo stile, che poi trova. Demain et encore demain, è uno fra i primi giornali intimi ad essere distribuiti in sala. Rappresenta per lei una svolta. Da lì in poi, si dedicherà alle opere di fiction che intreccerà con fili di inspirazione documentale, utilizzando interpreti spesso usciti dalla realtà.
Il primo suo lungometraggio è con Claude Brasseur e Roschdy Zem, L’Autre côté de la mer (1996). Racconta il sentimento di spreco dei "pieds-noirs" costretti a rimpatriare nel 1962 e quello, frustrato, degli Algerini costretti ad emigrare davanti all'avanzata del FIS negli anni '90. Il film sarà presentato a Cannes, nella sezione "Cinémas en France", e selezionato per i Césars. Claude Brasseur sarà premiato a Riga per la sua interpretazione.
Nadia et les hippopotames troverà inspirazione nei duri scioperi dei ferrovieri francesi durante l'inverno 1995. Presentato al Festival di Cannes, nella sezione "Un certain regard", veri ferrovieri recitano accanto a Ariane Ascaride, Marilyne Canto, Thierry Frémont e Olivier Gourmet. La Direttrice della Fotografia, Hélène Louvart, è stata premiata per la fotografia al Festival "Tous écrans" de Genève.
Nel 2001, Dominique Cabrera gira Le Lait de la tendresse humaine. Protagonista Marilyne Canto. Questa storia di baby blues è calorosamente accolta dalla critica. Sono particolarmente oggetto di lodi l'uso del colore, la bellezza degli scenari, l'empatia con i personaggi e la resa veridica delle depressione post-parto... Patrick Bruel, Maryline Canto, Valeria Bruni-Tedeschi, Olivier Gourmet e Yolande Moreau ricevono un premio per la loro interpretazione collettiva a Locarno, nel 2002.
Dominique Cabrera Folle embellie (2004) si svolge durante il triste esodo del giugno 1940 nella Francia ormai divisa in due. Malgrado lo sfondo tragico, la Cabrera fa nascere l'utopia della psichiatria alternativa in un mondo popolato di fate e mostri. Jean-Pierre Léaud, Miou-Miou, Yolande Moreau, Marilyne Canto e Olivier Gourmet vi recitano. Allorché l'esercito tedesco penetra nella Francia, i responsabili di un centro di cura disertano ed alcuni internati ne approfittano per scappare. Sparpagliati nella natura, alcuni andranno incontro alla morte, mentre altri riusciranno a crearsi una nuova vita. Ispirata ad una storia vera, Folle embellie è stata presentata alla Berlinale dove ha vinto il premio della Giuria ecumenica.
Nel 2009, per il programma di France2 Suite noire, Dominique Cabrera gira Quand la ville mord, adattamento del romanzo eponimo di Marc Villard. Protagonista Aïssa Maïga. Il film propone il ritratto di una giovane Maliana, appassionata dall'opera di Basquiat, cascata in un rete di prostituzione ma che riesce a liberarsi dei suoi sfruttatori. Ottiene un premio di interpretazione al Festival di Cannes e a quello di "Cinema e Donne" di Firenze.
Nel 2012, Dominique Cabrera è la regista di una coproduzione France2 e Comédie Française, Ça ne peut pas continuer comme ça. Si tratta di una fiction politica inspirata alla crisi dell' indebitamento. Vi recitano artisti della Comédie Française quali Aurélien Recoing, Denis Podalydès, Serge Bagdassarian e Sylvia Bergé. Sylvia Bergé sarà premiata per la sua interpretazione al Festival di "Cinema e Donne" di Firenze.
Nel 2013, Grandir, secondo lungometraggio autobiografico, è scelto a Cannes nella selezione dell'ACID. Esce in sala e riceve di premio "Potemkine" al Cinéma du Réel.
Nel 2015, gira l'adattamento del romanzo di Maylis de Kerangal, Corniche Kennedy, con Aïssa Maïga, Lola Créton, Alain Demaria, Kamel Kadri e Moussa Maskri. Produzione "Everybody on Deck".
Le sue opera di fiction trattano del tempo che passa, della politica, delle utopie, della famiglia, della maternità, dell'integrazione culturale e delle fluttuazioni dell'identità. L’impegno, ed in particolare l'impegno politico, attraversa la filmografia della Cabrera, che annovera documentari, opere di fiction e film da cinéma d'essai ibridi. Evita di portare giudizi morali o ideologici, il suo approccio è lirico, amorevole, meravigliato davanti alla vita che va, lascia le sentenze al pubblico.


Regia di Dominique Cabrera


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